"Come sopra così sotto, si diceva quando le leggi dell’uomo sottostavano a regole cosmiche universali dettate principalmente dalla natura. La ricerca fotografica di Milani e Pessina si è concentrata sul riportare all’occhio quanto singoli elementi, movimenti e forme naturali abbiano una loro corrispondenza all’interno dell’organismo umano. Natura e uomo rappresentati attraverso delle radiografie: immagini retroilluminate che accostano queste strette relazioni, come quella tra le ramificazioni di un albero e quelle del sistema nervoso".
Questa la sintesi di Roberto Mutti, curatore della mostra Radiophotographie che si è tenuta dal 30 aprile al 15 maggio 2016 presso Palazzo Pirola, a Gorgonzola (M2 Gorgonzola). Iscritto nella prestigiosa kermesse del Photo Festival milanese, il progetto fotografico di Milani e Pessina, si distingue certamente per originalità. Alessandro Pessina, già tra gli autori del libro fotografico del Foto In Fuga Fotoclub, Vite segnate - voci sospese su Auschwitz e Birkenau, commenta così: “l'idea è nata sul treno che tutte le mattine ci porta nella metropoli. Dare uno sguardo introspettivo e un nuovo punto di vista sulle cose che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. Le similitudini nascoste tra la natura e l'uomo sono intime architetture che riproponiamo come se fossero lastre fotografiche ai raggi X”. “E' un'idea semplice quanto sorprendente” prosegue Carlo Milani, già conosciuto al pubblico del Photo Festival per le sue vedute di stile neo-pittorialista. “Presentata con un'installazione interattiva, che il visitatore potrà smontare e rimontare a piacimento, cogliendo così corrispondenze inedite e affascinanti”.
Questa la sintesi di Roberto Mutti, curatore della mostra Radiophotographie che si è tenuta dal 30 aprile al 15 maggio 2016 presso Palazzo Pirola, a Gorgonzola (M2 Gorgonzola). Iscritto nella prestigiosa kermesse del Photo Festival milanese, il progetto fotografico di Milani e Pessina, si distingue certamente per originalità. Alessandro Pessina, già tra gli autori del libro fotografico del Foto In Fuga Fotoclub, Vite segnate - voci sospese su Auschwitz e Birkenau, commenta così: “l'idea è nata sul treno che tutte le mattine ci porta nella metropoli. Dare uno sguardo introspettivo e un nuovo punto di vista sulle cose che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. Le similitudini nascoste tra la natura e l'uomo sono intime architetture che riproponiamo come se fossero lastre fotografiche ai raggi X”. “E' un'idea semplice quanto sorprendente” prosegue Carlo Milani, già conosciuto al pubblico del Photo Festival per le sue vedute di stile neo-pittorialista. “Presentata con un'installazione interattiva, che il visitatore potrà smontare e rimontare a piacimento, cogliendo così corrispondenze inedite e affascinanti”.